Ogni mattina allo spuntar del giorno,
all’apparire dell’attesa aurora
sorgesse sole oppur spirasse bora *
o ch’estate fosse o piovoso inverno
all’apparire dell’attesa aurora
sorgesse sole oppur spirasse bora *
o ch’estate fosse o piovoso inverno
senz’alcun’ indugio al campicello
sperando metter qualcosa nel paniere
t’avviavi alla ricerca giornaliera,
con chissà qual’altre idee nel cervello:
Quante volte fu la ricerca vana,
spesso il ritorno fu triste e deluso
chè vuota fu la cerca quotidiana
ed altro giorno in fame fu concluso.
Nel desolato, teterrimo abituro
sfumata la speranza del mattino
tutt’intorno t’appariva più scuro
ma la speranza non avea confino.
In quegl’anni di diffusa carestia
anco d’affetti,nonna,fosti scarsa.
Povera in tutto, o nonna, io nol capia
perciò lo cuore me lo stringe morsa.
Grande, se poco avessi riflettuto
t’avrei qualche sospir, forse, lenito.
nol feci, nulla or posso, t’ho perduto!
Il rimorso mi rode all’infinito.
Poesia scritta il 17/08/2012 - 10:52
Da nello maruca
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