pianeti novi
Quando credevam d’esser soli,
in questo nero manto ,silente e lucente,
ecco che sotto il suo palmo,alzaron il capo
novi mondi,lontano dal nostro sguardo,
sette lustri da passar,per respirar la novella aria!
Scrutavam l’eterna volta,con viso incantato,
come fanciulletti che vedon il mondo
con infantil entusiasmo.
Speravam di sentir altre voci,oscuro canto!
Scorre li’ tra muti giorni un timido ruscello
Che sussurra e si insinua tra i canali?
V’e’ il verdeggiar di foglie coverte
Di brina,al primo mattino?
Che amor quando rimiro
Quei paesaggi ,che il
Mondo mena per i cor gentil,che l’apprezza!
Laudati siate dottori del ciel
Che all’uom ghiotto,
avete dato la gaia novella!
Il sol si specchia con l’altra stella
Anche lei madre benigna,
della vita che infonde sulla sua pietra.
Ci saran giuchi innocenti,
tramonti coinvolgenti,
e albe che risveglian il profumo
dei fiori?
Dimmi l’autunno è cosi malinconico,
quando denuda le sopite piante ,con lor
foglie fa turbinii,nell uggioso meriggio?
A questo dimandar non v’e risposta,
il mio quesito cade nel vuoto!
Ma un di’ verra’,
quando saremo noi che sognammo ,
solo spettro di quel che fummo
le due terre verran a un sol respiro,
calchera’ il pie’ gentil la sabbia fine
vedremo il saper in occhi sconosciuti,
nuove idee,nuove lingue ,
oltre ogni confine
in questo nero manto ,silente e lucente,
ecco che sotto il suo palmo,alzaron il capo
novi mondi,lontano dal nostro sguardo,
sette lustri da passar,per respirar la novella aria!
Scrutavam l’eterna volta,con viso incantato,
come fanciulletti che vedon il mondo
con infantil entusiasmo.
Speravam di sentir altre voci,oscuro canto!
Scorre li’ tra muti giorni un timido ruscello
Che sussurra e si insinua tra i canali?
V’e’ il verdeggiar di foglie coverte
Di brina,al primo mattino?
Che amor quando rimiro
Quei paesaggi ,che il
Mondo mena per i cor gentil,che l’apprezza!
Laudati siate dottori del ciel
Che all’uom ghiotto,
avete dato la gaia novella!
Il sol si specchia con l’altra stella
Anche lei madre benigna,
della vita che infonde sulla sua pietra.
Ci saran giuchi innocenti,
tramonti coinvolgenti,
e albe che risveglian il profumo
dei fiori?
Dimmi l’autunno è cosi malinconico,
quando denuda le sopite piante ,con lor
foglie fa turbinii,nell uggioso meriggio?
A questo dimandar non v’e risposta,
il mio quesito cade nel vuoto!
Ma un di’ verra’,
quando saremo noi che sognammo ,
solo spettro di quel che fummo
le due terre verran a un sol respiro,
calchera’ il pie’ gentil la sabbia fine
vedremo il saper in occhi sconosciuti,
nuove idee,nuove lingue ,
oltre ogni confine
in onore della scoperta recente di tre
pianeti abitabili scoperti a 40 anni luce da noi
in questo mese di maggio 2016
corrado cioci
Poesia scritta il 06/05/2016 - 15:21
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