Io e te eravamo l'immenso
disteso nel vuoto pallido
della sera.
disteso nel vuoto pallido
della sera.
Ed era travestirsi il nostro gioco.
Io da te, tu da me e ancora e ancora...
Quante maschere creammo noi due soli!
Vivemmo un solo giorno in terra,
gli altri mille e uno in cielo e mare
come la nuvola e il gabbiano,
tra spume e scogli aguzzi un pescecane.
Ed ora che rimane di quel viaggio?
Una ferita d'un rosso corallo
che non rimargina e non cicatrizza
nemmen col sale.

Letta n.1084 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Bella! *5 



--------------------------------------
Molto delicata, un grande amore finito descritto in modo molto poetico
buona domenica
Nadia
5*
buona domenica
Nadia
5*



--------------------------------------
Opera sublime dedicata a piccole fantastiche forme di vita marina e di morte terrena. Ma l'uomo, si sa, è vanitoso e sciocco.
Ciao
Ciao


--------------------------------------
Molto molto bella! Mi è piace davvero! Un amore sensazionale vissuto all'ultimo intenso respiro, fuori dal mondo... E poi andato... lasciando un abisso di dolore! Scritta con efficacia!


--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.