quando fanno i birichini
spesso compare l’uomo nero
Da adulti ce ne scordiamo
ma è a quest’età che davvero rischiamo,
l’incontro maledetto
con quell’essere brutto, cattivo e inetto
L’uomo nero
Sotto diverse sembianze si può presentare,
può essere il fidanzato violento
o un “amico” della nostra felicità scontento
Può essere un collega
e allora chi se ne frega
Ma può essere il nostro superiore
che i nervi ci fa saltare senza ragione
L’uomo nero.
Approfitta dalla sua posizione elevata
ma meriterebbe una gran bella bastonata
Quel suo modo spesso strafottente
mettesse via la forza e usasse un po’ la mente
E quando poi arriva il Natale
si accentua questo suo star male
E via alle sue sofferenze
e a noi le conseguenze
L’uomo nero
In fondo è solo un malato
un povero, infelice e frustrato
Noi una vita l’abbiamo
e per questo gli sorridiamo
Affetti, fatti e pensieri,
di cui noi possiamo andar fieri
A lui musi lunghi e gastriti,
a noi dolci squisiti
E anche se non sempre tutto è perfetto
a noi alle volte basta solo un bacetto.
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Scusa mi sono dilungata tanto, la tua poesia mi è tanto piaciuta per tutto!
Bravissima!
L'augurio è quello che nessuno sia l'uomo nero di nessuno
Quante volte, senza rendersene conto, ognuno di noi è o è stato l'uomo nero di qualcun altro ?