Vanno diasporate follie credute
in questa stagione che appariglia
con fare bambinesco e incredulo
ma che per me rimane lungo inverno
le notti son tutte e una sola
come se tra lenzuola ormai sgualcite
o non ancora orchestrate
non fossero intrise
dello stesso acre e indelebile
sapore di un prato coperto a cemento
E poi si sveglia l'alba
con lei un angelo
quattro capriole di capelli
ma questa è un'altra storia
arenata davanti ad un portone
in questa stagione che appariglia
con fare bambinesco e incredulo
ma che per me rimane lungo inverno
le notti son tutte e una sola
come se tra lenzuola ormai sgualcite
o non ancora orchestrate
non fossero intrise
dello stesso acre e indelebile
sapore di un prato coperto a cemento
E poi si sveglia l'alba
con lei un angelo
quattro capriole di capelli
ma questa è un'altra storia
arenata davanti ad un portone
Poesia scritta il 01/07/2016 - 00:40
Letta n.1268 volte.
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Commenti
Anche questa molto piaciuta. Un grido, quasi soffocato, ma non del tutto rassegnato, di fronte al lungo inverno... di un presente di follie, inganni e luoghi comuni. Apprezzo molto la tua poetica... Complimenti
Francesco Gentile 01/07/2016 - 08:36
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