Curioso,
ho solcato scie invisibili
di oceani di elettroni
per ritrovare tracce, segni
del tuo passaggio.
ho solcato scie invisibili
di oceani di elettroni
per ritrovare tracce, segni
del tuo passaggio.
Ed ho incrociato
parole silenziose e pensieri assordanti,
energia e voglia d'essere
che avevo imparato di te.
Che fosse mio quel filo, reciso per dovere,
e teso da afferrare
era forse illusione:
tutto abbagliato
dal desiderio di desiderare,
ho sentito richiami che non facevi a me.
Ma non sospendo i passi:
sia solo questo il modo!
Mi piego al muto accenno,
al rigido consenso,
invito dolce e amaro:
a sfiorare le nostre piume in cielo,
sentieri paralleli a percorrere in terra.
Poesia scritta il 08/10/2012 - 18:30
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Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Vi ringrazio di cuore per i vostri apprezzamenti.
Francesco Patecci 10/10/2012 - 17:35
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è bella questa tua dolce amarezza
Claretta Frau 09/10/2012 - 19:46
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Vi leggo tristezza... Ma tanta voglia di esserci comunque. Molto bella!
lauretta Soli 09/10/2012 - 17:39
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Molto bella. Bravo.
Daniela Cavazzi 09/10/2012 - 16:19
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