Pochi soldi per comprare buone magliette
O quelle che credeva di dover portare
Per essere una da considerare
Sua madre lavorava a servizio pieno
Suo padre era morto sotto un treno
Lo trovarono con nella mano una bottiglia
E nell’altra la foto di sua figlia
Giulia faceva foto per gli sfondi
Lanciò sui cellulari i suoi seni rotondi
Per cinque euro con la dedica in evidenza
Giravano per la scuola col volto senza
I soldi servivano per vestiti e stivali
Sapeva che le sue tette non avevano rivali
Non era uno sport ma neanche una prostituzione
Ne faceva godere come un oggetto di passione
Ma un giorno la foto maledetta
Uno scatto rubato di gran fretta
Sopra il seno c’era un viso di fuoco
Era il suo e fu la fine del gioco
La foto girò su tutti i cellulari
Arrivò in mano ai professori
La madre fu subito convocata
Giulia scappò da scuola disperata
La frenata non bastò a salvarle la vita
Il treno fracassò i suoi bei seni
In una mano aveva una foto antica
Di suo padre e sua madre sereni
Nell’altra una foto di se stessa
Con i seni coperti con la marca in vista
Lo sguardo fiero di una leonessa
Nei cellulari una foto così bella non s’era mai vista
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come dice l'amica Margherita triste dolorosa, e assai vera.
Brava per la rima usata in ogni verso.
Un bel ritmo nei versi...