Seni grandi. Li guardi. Li tocchi. Li prendi. Li baci. Li lecchi.
Sogno bambino.
Ti lasci sopraffare.
Sorrisetto furbo. Manine delicate. Dentini piccoli.
Corri veloce sulla tua biciclettina rossa. Avanti e indietro. Nel cortile. Polveroso. Caldo.
Odore di panni stesi al sole ad asciugare.
Voce di donna.
Le vesti cinte sui fianchi. Scalza.
Un bacio sulla fronte e corri via.
Canto di grilli e brezza del mare.
Aspetto un filo d’aria per respirare.
Ferma immobile sulla seggiola.
Cade una goccia di sudore.
Col carboncino segni sulla terra brulla i miei tratti, i lunghi capelli, le caviglie affusolate.
Il tempo scorre eterno in quei gesti così precisi.
Polvere nera su polvere grigia.
Stasera balleremo e tutto svanirà sotto ai nostri piedi.
La musica porterà via i nostri pensieri e ci ritroveremo avvinghiati dietro agli scogli a far l’amore.
Lentamente. Respirando piano.
Nel silenzio della notte.
E bacerai quei seni tutto il tempo che vorrai.
Fino all’alba. Fino a quando non sarai stanco.
E assaporerai il sale sulla mia pelle e ti ricorderai di me.
Rughe antiche sulla tua fronte.
Seduto sul balconcino, il viso rivolto ai monti.
Pensi.
A memoria.
A lei.
Sogno bambino.
Ti lasci sopraffare.
Sorrisetto furbo. Manine delicate. Dentini piccoli.
Corri veloce sulla tua biciclettina rossa. Avanti e indietro. Nel cortile. Polveroso. Caldo.
Odore di panni stesi al sole ad asciugare.
Voce di donna.
Le vesti cinte sui fianchi. Scalza.
Un bacio sulla fronte e corri via.
Canto di grilli e brezza del mare.
Aspetto un filo d’aria per respirare.
Ferma immobile sulla seggiola.
Cade una goccia di sudore.
Col carboncino segni sulla terra brulla i miei tratti, i lunghi capelli, le caviglie affusolate.
Il tempo scorre eterno in quei gesti così precisi.
Polvere nera su polvere grigia.
Stasera balleremo e tutto svanirà sotto ai nostri piedi.
La musica porterà via i nostri pensieri e ci ritroveremo avvinghiati dietro agli scogli a far l’amore.
Lentamente. Respirando piano.
Nel silenzio della notte.
E bacerai quei seni tutto il tempo che vorrai.
Fino all’alba. Fino a quando non sarai stanco.
E assaporerai il sale sulla mia pelle e ti ricorderai di me.
Rughe antiche sulla tua fronte.
Seduto sul balconcino, il viso rivolto ai monti.
Pensi.
A memoria.
A lei.
Poesia scritta il 04/08/2016 - 13:32
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