Una breve apparizione.
come tanti
e nemmeno un attimo normale
era invece il triste momento
in cui mi chiedesti:
papà, è vero che sto morendo?
A stento trattenni le lacrime
affogandole nel cuscino
che ogni giorno
sorreggeva le nostre teste
che si facevano sempre
più pesanti.
Ti risposi in modo brusco,
quasi seccato,
dicendoti:
non è vero figlio mio,
chi ti ha detto questo
è un bugiardo e vuole
rubarti i sogni,
la verità è che a volte Dio
manda degli angeli e li regala
a famiglie bisognose
alcuni restano così a lungo
da diventare figli
altri son solo di passaggio
e ritornano prima al Creatore.
E adesso troppe sono state
le folate di vento
che hanno investito
questa stanzetta
rimasta vuota
provocando un eco
assordante, insopportabile.
Tanti i granelli di polvere
che si sono ammucchiati
sul tuo cuscino che ogni sera
abbracciava la tua tenera nuca
da bambino che poteva
scoprire il mondo,
che doveva vivere così a lungo
da poterlo raccontare ai propri nipoti
come una favola
prima di andare a dormire.
Ed ora di te mi resta solo
questa foto incorniciata
che stringo forte al petto
e che ci ritrae per l'ultima volta
insieme e felici.
Hai una nuova famiglia
in cielo, con tante stelle
a farti da sorelle, così belle
da esser degne della
tua bellezza e del tuo amore.
Come ogni angelo
la tua apparizione
è durata poco,
mentre io, ogni notte,
qui, in questa casa tutto solo,
mi domando quale possa essere
la via più breve
che mi conduca da te.
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Mi ha ricordato il Carducci nel suo pianto antico.
Ciao.
hai scritto qualcosa che tocca le corde del cuore, lasciando commozione, ma anche riflessione.
Ciao caro.