Ho raccolto il silenzio
delle mie ansie
nell’inconsistenza di giorni indecisi
delle mie ansie
nell’inconsistenza di giorni indecisi
D’incauta poesia
ho colorato dittonghi muti
e falene sbiadite
hanno disperso le notti
in pallori di guance elettrolitiche
sature di parassiti e analgesici
e rivoli di stupore
soltanto accennati.
Ho conteso le ombre al buio
per conquistare ogni respiro
e seviziato ho il battito
per cogliermi vivo
in un’asimmetria elastica
d’un destino che arranca e duole.
Che dire di noi
se il plurale è un accenno scemato
e quegli amplessi furiosi
non sono che lividi a profusione
sulle labbra di promesse incaute
sventrate dall’urlo
di un uscio sbattuto.
Cosa rimane del battito
di un cuore suicida?
Forse solo lo strazio
dell’ultimo bacio.
Poesia scritta il 16/08/2016 - 17:56
Da Enrico Danna
Letta n.1068 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
un po d'amore violento si fa per dire ma mi è piaciuta 5*
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 16/08/2016 - 22:59
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Ciao Enrico la tua poesia mi ha colpito molto, a volte i silenzi sono come lame
e tu in questa tua lo esprimi apertamente.
e tu in questa tua lo esprimi apertamente.
Ciao caro ti abbraccio.
Maria Cimino 16/08/2016 - 19:32
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