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Imago mundi

Fammi toccare la tua fecondità
come si tocca il grano maturo
a mannelle, a covoni,
e a grani in sacchi
per annusare il profumo
misterioso e nascosto della vita.
Fammi impazzire della tua bellezza:
come un grande mare,
un profondissimo orizzonte,
foschia di salsedine e di muschio
ottenebri i miei sensi
e imploda la mia mente.
Fammi impazzire del tuo corpo,
breve stagione di vendemmia:
si colmino di te tutti i miei sensi
fino all’ebbrezza
di un baccanale notturno.
Perché tu…tu sei l’unica immagine,
miniatura del mondo,
che gli occhi e il cuore può scaldare,
elementare scheggia dell’eternità.


13 settembre 2003/92,




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Poesia scritta il 10/11/2012 - 16:59
Da Giancarlo Rocchetta
Letta n.1289 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Dina, scusami; non volevo far paura...quando l'ho scritta pensavo ad altro.

Giancarlo Rocchetta 14/11/2012 - 14:43

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Bianca, grazie del gradimento.

Giancarlo Rocchetta 14/11/2012 - 14:41

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Da brivido....

dina molfetta 11/11/2012 - 20:53

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Bellissima!..

Bianca Bianca 11/11/2012 - 17:58

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