quasi in simbiosi con l’ambiente.
sembra rilassata e fluttuante, linee e forme che scorrono
verso l’orizzonte per poi sparire improvvisamente.
Quante mani si stringono, quanti sorrisi vengono scambiati,  
in un flusso che continua a scorrere senza potersi fermare,
che mi ferisce costantemente.
ho camminato per giorni,  ho visto molte città, ho cambiato le scarpe e seguito la moda.
ma un piede calpestava la strada e uno le aiuole,
Una spalla urtava la gente, e l'altra la schivava.
Ho cambiato pullman e treni,  ma nessuna musica o lettura mi
Ha impedito di non notare quel posto vuoto al mio fianco.
ho  vagato per emozionarmi di una vista o di un panorama, 
ma un occhio scrutava e l’altro piangeva, rovinandomi la visuale.
 
Qualcosa mi ha bloccato e incatenato  a quel tavolo una sera,
mentre restavo fermo con il mio calice in mano e osservavo
le coppie innamorate.
credevo in me,  nella capacità di emozionarmi  da solo,
anche senza qualcosa in cui credere e amare che mi aspettassero al ritorno.
Poesia scritta il 06/09/2016 - 14:32Voto:  |  su 1 votanti  | 
	

Wilobi .  
 06/09/2016 - 18:43 
                        


