Danza, freme e ride il fanciullo
senza badare a chi lo giudica.
Intrappolato in corpo d'uomo
si dimena per rivelarsi
e portarci in tempi oramai lontani.
La trappola del fanciullo siamo noi.
Lo barrichiamo nella profondità della
nostra anima e lo nutriamo di indifferenza,
quando tutto ciò che desidera
è uno scomparso sorriso materno
e l'amore di un padre che non vi è più
Poesia scritta il 15/10/2016 - 12:31
Da Daniele Meis
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Commenti
Profondamente riflessiva
Ciao Abisso nero perdonami
ma mi piacerebbe
poterti chiamere col tuo vero nome.
Comunque ciao.
Maria Cimino 15/10/2016 - 20:00
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