Buona sera,
miei vecchi amici.
miei vecchi amici.
Al chiaro di luna
volate da me
con piedi di piuma
e occhi come aghi
a punger la mente
per farla volare;
Ed essa si eleva
a sprofondare in voi,
miei fedeli compagni,
e a bere con voi
il nettare nero.
La cattedrale della
solitudine
si orchestra in rintocchi
di campana
e già sento
la solita processione
avanzare.
Ma questa sera no.
Chiuse sono le porte,
serrate le finestre.
Questa notte
al Dio Sonno mi sono arreso,
con esso passeggio
nel contorto dedalo.
Buona notte,
miei cari,
al prossimo assedio.
Poesia scritta il 12/12/2016 - 00:44
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Commenti
Non è facile a volte smettere di pensare al passato, soprattutto la sera tardi prima di andare a dormire. Anche a me è capitato di perdere sonno per questo, ma mi sono accorto che pensare troppo fa male. Mi piace come metafora "la cattedrale della solitudine". Bella poesia, 5*
Vincenzo Ciraulo 12/12/2016 - 15:07
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