E noi appresso al tempo
a disperderci nel furore degli spazi
tralasciando le intercapedini
e il cinguettio dei passeri
soggiogati dalla frenesia dell’istante
che tra le dita scema
come un granello di sabbia
in balia degli istogrammi.
a disperderci nel furore degli spazi
tralasciando le intercapedini
e il cinguettio dei passeri
soggiogati dalla frenesia dell’istante
che tra le dita scema
come un granello di sabbia
in balia degli istogrammi.
Stanchi
di cammini lineari
scuotiamo i passi alle ombre
e l’intimità ci assale
come notte ripudiata dal tramonto
mentre i calici sobillano
l'adunanza di verità indigeste
e vacillano scettri
sulle polveri di sevizie e baccanali.
L’orgia
di un sapere assorto
riscrive il mio stato emotivo
e la rabbia si commuta in preghiera
d’anagrammi imperfetti
sull’eco di litanie spulciate tra i ricordi
mentre il tuo seno trema
al vezzo ardito
d’un mio bacio immaginario.
Poesia scritta il 02/01/2017 - 17:34
Da Enrico Danna
Letta n.1075 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
bella molto bella 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 02/01/2017 - 19:33
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Grazie...auguroni anche a te....
Enrico Danna 02/01/2017 - 18:38
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Molto bella, buona serata e buon anno!!
Chiara B. 02/01/2017 - 18:36
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bella :)
sebina pintaldi 02/01/2017 - 17:48
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