ho lottato e combattuto,
per raggiungere il traguardo.
Come un biblico vegliardo,
penso alle albe, della vita
amate, odiate e in salita.
per raggiungere il traguardo.
Come un biblico vegliardo,
penso alle albe, della vita
amate, odiate e in salita.
Taglio l’erba a giorni alterni,
anche nei gelati inverni,
taglio, aspetto che ricresca
e la notte, non svanisca.
Fine mese, la pensione,
ora è l’unica ragione,
di aver speso nel tormento,
una vita del mio tempo.
La fugace gioventù,
a ideali, sogni e virtù,
ho donato, a piene mani
ricevendo doni vani.
Solo tu, mesta e dimessa,
mi fai luce nel tramonto,
nella mente sei impressa,
come il pugno dentro al guanto.
Hai lasciato, il mio fianco,
Cinta di un lenzuolo, bianco,
per volare fin lassù,
a cercare, il tuo Gesù.
Anche oggi si fa giorno,
ho ancora un pò di tempo,
per tagliar l’erba, nel vento.
Poesia scritta il 21/01/2017 - 20:58
Letta n.959 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Dedica triste a chi occupa i tuoi ricordi ed i tuoi momenti, anche nella quotidianità che si sussegue inesorabile.
Ciao!
Ciao!
Millina Spina 22/01/2017 - 15:55
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tristemente meravigliosa.....
laisa azzurra 22/01/2017 - 12:00
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poesia molto bella.
francesco la mantia 22/01/2017 - 09:49
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