Le urla strazianti della pelle sbarbata
del tacito morire di un esule poeta marcio.
I canini affilati e sporchi.
Le tende ingiallate e sporcate
dai fumi dei micro cip
tossici. Urla strazianti che riversano
nel tuo stomaco plastificato
liquidi di parole un tempo viventi; ora avvizzite.
La lama del cybercoltello non taglia affatto
né la nebbia, né i taciti silenzi ciarlati,
né le tue vene di paglia secca.
Le urla strazianti nelle mura ingiallate,
Le urla, le sorgenti metalinguistiche:
i miei occhi di foca o di balena.
Sale il caffè insieme al sole sporco e annerito.
del tacito morire di un esule poeta marcio.
I canini affilati e sporchi.
Le tende ingiallate e sporcate
dai fumi dei micro cip
tossici. Urla strazianti che riversano
nel tuo stomaco plastificato
liquidi di parole un tempo viventi; ora avvizzite.
La lama del cybercoltello non taglia affatto
né la nebbia, né i taciti silenzi ciarlati,
né le tue vene di paglia secca.
Le urla strazianti nelle mura ingiallate,
Le urla, le sorgenti metalinguistiche:
i miei occhi di foca o di balena.
Sale il caffè insieme al sole sporco e annerito.
Poesia scritta il 24/01/2017 - 00:06
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Commenti
pessimismo macabro al mille per cento 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 24/01/2017 - 10:51
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