dal fuoco
che arde
nel vicino tipi
evapora grigio
verso le stelle
dorate e lontane
Parlarono con
lingua biforcuta
al saggio capo
troppo fiero
troppo onesto
per mentire
alla voce
della giustizia
Le tende
un tempo
soavi annerirono
le pietre
un tempo
preziose perirono
L’uomo arrivato
da lontano
dalla polvere
è arrivato armi
in mano
accompagnato da
un odore bruciato
di sangue e di vento
incendiato
Nel cielo oscuro
asce insanguinate
troppo tardi forgiate
al mattino
d’un triste colore
di uno strano destino
Ampie praterie
scolorite
evocano al cielo
desideri
a stelle e strisce
bianche come la neve
rosse come raggi di sole
sciolgono valori
e sogni ghiacciati
al tramonto
d’un sole splendente
Come l’acqua fresca
nell'arido deserto
arancione bramano
come il coniglio
segue la carota
saggi consigli
i potenti
supreme leggi
emanano
Rosso come le gote
aguzzine
bianco come il cadavere
decomposto
del martire che visse invano
all'ombra di un’idea
di un ideale mondo lontano
vicino alle stelle biforcute
figlie di menti argute
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