Un giorno qualunque una mattina qualunque
me ne stavo nel letto era tutto tranquillo,
poi d’improvviso mi venne un ricordo avanzò
quell’abbaglio, era un tempo remoto.
me ne stavo nel letto era tutto tranquillo,
poi d’improvviso mi venne un ricordo avanzò
quell’abbaglio, era un tempo remoto.
Era come un sole nascente avanzava sereno
penetrò il mio orgoglio fino a scoprire i ricordi
mi sedetti sereno tra le sponde del letto.
Mi disposi in preghiera e incominciai a
cantare, cantilena felice che mi porti ricordi,
fa riemergere l’amore di un tempo da quella
laguna dove si perse il mio sogno.
Abbi pazienza suona qualcosa dai balliamo
sereni come d’estate, come quando si era
ragazzi, all’imbrunire cantavano le cicale,
era tutto un vocio, mentre mamma chiamava.
@ Giuseppe Buro
Poesia scritta il 12/02/2017 - 11:27
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