e illumina un’umanità varia e caracollante.
Centinaia di sule e cormorani agitano le proprie ali in cielo.
Ti ruberò il cuore, domani.
Spezzerò le catene che ti tengono legate a terra
e seguirò il tuo volo, lo sbattere delle tue ali di creta.
Con la testa rivolta al sole, ardi come un caminetto.
Sopra le stelle un’altra Terra compie le sue peregrinazioni.
Voglio vedere dove possiamo arrivare,
partiti urgentemente per scappare alla taglia che pende sulle nostre teste,
ci siamo ritrovari sotto un crinale di roccia,
su una cengia sconvolta dal mare.
Ora le mie braccia sono pronte per te,
non ho più timori né paure,
aspetto solo il tuo canto del cigno,
ti ruberò il cuore, domani.
Cerchi concentrici si disegnano nel cielo difforme,
come una lunga spirale d’etere,
innalzandosi, intricandosi, inarcandosi,
venendo a corrodere il mio corpo supino.
Te l’avevo detto di fare attenzione
a non avvicinarti troppo a quella vampa rossastra,
che ti scioglie le ali, che ti riempie di inganni.
Ti ruberò il cuore, domani.
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Bellissima senza ripensamenti!
Ci sei quasi....