Il Ginepro = Sinnibiri
Ti ho visto.
Radici nude abbarbicare
sulla sabbia.
Ti ho visto, prostrarti
e poi rialzarti proteso al cielo.
Ti ho visto donare a profusione
coccole azzurrine.
Ti ho sentito, aroma
addolcire la cucina.
Liquore,
deliziare il mio palato.
Tu, dagli intricati rami,
Rifugio spontaneo
e amico sincero.
Ti ho visto ancora
mutilato, come trave
e in bella mostra su un camino.
Ti ho chiesto scusa.
Per te … ho pianto.
Radici nude abbarbicare
sulla sabbia.
Ti ho visto, prostrarti
e poi rialzarti proteso al cielo.
Ti ho visto donare a profusione
coccole azzurrine.
Ti ho sentito, aroma
addolcire la cucina.
Liquore,
deliziare il mio palato.
Tu, dagli intricati rami,
Rifugio spontaneo
e amico sincero.
Ti ho visto ancora
mutilato, come trave
e in bella mostra su un camino.
Ti ho chiesto scusa.
Per te … ho pianto.
Poesia scritta il 10/03/2013 - 20:58
Letta n.1609 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Del Ginepro,hai saputo cogliere ogni aspetto, rendendogli onore per le sue virtù in questa piccola e deliziosa poesia.Brava
Carla Davì 12/03/2013 - 19:30
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Di come si possa far poesia nella realtà del quotidiano. Brava!
floriano fila 12/03/2013 - 17:33
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Originale vivente realtà di ogni frutto.
Aldo Messina 11/03/2013 - 23:36
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