La ritmica danza
si spegne.
La carne cade,
amaro rumore ovattato.
Nel momento in cui si finge
di non aver visto,
né sentito, né percepito,
nell'immobile indifferente
calma
dello stucchevole crepuscolo,
ineffabile il soffio del virgulto
tenero terribile
che ci rende umani
lascia le membra ingiuriate
logorate di troppo vagare,
si congeda per andare
dove nulla è scibile,
guidato dall'ultimo frinire
di vento tra cipressi
innevati.
si spegne.
La carne cade,
amaro rumore ovattato.
Nel momento in cui si finge
di non aver visto,
né sentito, né percepito,
nell'immobile indifferente
calma
dello stucchevole crepuscolo,
ineffabile il soffio del virgulto
tenero terribile
che ci rende umani
lascia le membra ingiuriate
logorate di troppo vagare,
si congeda per andare
dove nulla è scibile,
guidato dall'ultimo frinire
di vento tra cipressi
innevati.
Poesia scritta il 25/04/2017 - 23:29
Da Bea G
Letta n.1066 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Profonda e amara....
Sabry L. 26/04/2017 - 15:24
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Molto profonda. Compimenti!
mare blu 26/04/2017 - 11:05
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Profondamente intensa...un percorso fino alla fine, dove la vita si spegne, quel vento tra i cipressi, ultimo saluto!
margherita pisano 26/04/2017 - 09:45
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Narrazione molto intensa ricca di immagini e sensazioni molto suggestive dove vi sono i cipressi simbolo di un luogo di morte e di pace.
ALFONSO BORDONARO 26/04/2017 - 08:30
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