vedo dal limitare del cancello;
sto acquattato e la vista mi appaga,
anche se mi mancano i tuoi occhi verdi.
L’umidore della rugiada segna una patina velata sulle mie mani,
mentre strappo ciuffi d’erba sul mio cammino.
Ti siedi su di una panchina e aspetti,
mentre il mio amore non si fa minimamente più fievole.
Ricordo ancora quando venimmo al giardino,
era una primavera calda e asfissiante,
ti togliesti le scarpe per entrare nella fontana,
allora mi immersi nei tuoi occhi verdi.
Mi feci un panegirico che mandai giù a malincuore,
perché mi sentivo sgombro e pulito,
come un albero privato della corteccia,
incisi le nostri iniziali su di un vecchio tronco.
Poi le nubi si addensarono e si fecero più scure,
come il tuo volto, così innegabilmente bello,
che dovemmo andare a ripararci dalla pioggia sotto il pergolato
e aspettare l’ora della preghiera e dell’attesa.
Più non ti ho vista in quel giardino,
anche se ti piace quando è tutto fiorito di tulipani
e l’acqua sgorga dalla fontana mentre tu ci balli dentro
e io mi perdo dentro i tuoi occhi verdi.
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Anch'io,ho sposato una con gli occhi di gatto
(Verdi)
mi viene in mente una leggenda
del cacciatore ed una ninfa
dagli occhi verdi
molto bella
e molto triste.
Complimenti Giulio
un abbraccio.