Ho di nuovo voglia di urlare.
Tremo, solo all’idea di mani sconosciute.
Non riesco a muovermi e subito dopo a fermarmi. Vortico, giro, chiudo gli occhi e poi mi risveglio e non è cambiato nulla.
E’ di lui che parlavano mio nonno, mia madre e la mia amica. Dicono che arriva ma poi se ne va; però a volte ci resta lì perché non riesce più ad uscire. Resta dentro di te e magari si addormenta e non crea più disturbo, ma tu ogni tanto ti ricordi che c’è, e non ci si fa mai l’abitudine.
Ti piacevano i tramonti e i miei occhi sempre lucidi ma adesso io li odio perché mi ricordano te; te li sei presi e portati via e non me li ridarai più perché adesso sono tuoi.
Ricordami di non svegliarlo.
Tremo, solo all’idea di mani sconosciute.
Non riesco a muovermi e subito dopo a fermarmi. Vortico, giro, chiudo gli occhi e poi mi risveglio e non è cambiato nulla.
E’ di lui che parlavano mio nonno, mia madre e la mia amica. Dicono che arriva ma poi se ne va; però a volte ci resta lì perché non riesce più ad uscire. Resta dentro di te e magari si addormenta e non crea più disturbo, ma tu ogni tanto ti ricordi che c’è, e non ci si fa mai l’abitudine.
Ti piacevano i tramonti e i miei occhi sempre lucidi ma adesso io li odio perché mi ricordano te; te li sei presi e portati via e non me li ridarai più perché adesso sono tuoi.
Ricordami di non svegliarlo.
Poesia scritta il 07/05/2017 - 00:05
Da Dead Roses
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Commenti
ben venuto in questa pagina, spero ti trovi a tuo agio tra amici buona giornata
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 07/05/2017 - 09:17
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Ben fatto. Meglio ricordarti di non risvegliarlo. Cari saluti.
Paolo Ciraolo 07/05/2017 - 09:01
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