Un pallido negro per terra come fame,
Un bianco colorito adagiato come sazietà,
Entrambi usano specchi dell'essere,
Il primo suona la sua limpida vita,
Con chitarra bianca perché pura,
Il secondo viaggia nelle sue scure vie dell'esistenza,
Con macchina nera perché sporca,
Il terzo invece guarda e scrive,
Una mattinata per Roma,
Dove l'inganno dell'apparenza vede,
Nel cupo la Beatrice di Dante,
Nel chiaro il Dorian Gray di Oscar Wilde...
Un bianco colorito adagiato come sazietà,
Entrambi usano specchi dell'essere,
Il primo suona la sua limpida vita,
Con chitarra bianca perché pura,
Il secondo viaggia nelle sue scure vie dell'esistenza,
Con macchina nera perché sporca,
Il terzo invece guarda e scrive,
Una mattinata per Roma,
Dove l'inganno dell'apparenza vede,
Nel cupo la Beatrice di Dante,
Nel chiaro il Dorian Gray di Oscar Wilde...
Il gioco del contrario,
Nei colori del mondo...
Poesia scritta il 26/07/2017 - 03:37
Da Giorgio Poli
Letta n.1161 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Molto originale e particolare.. Bella
Francesco Gentile 26/07/2017 - 13:14
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GIORGIO...il terzo saresti tu che guardi e scrivi...t'invito a guardare e a scrivere anche delle altre città del mondo, la nostra Roma è un giardino a confronto. Forse un po caotica un po sporca, ma siamo noi che non sappiamo salvarla dal mal costume. Puoi chiudere il gioco del contrario e vedere i colori giusti dipende solo da te....
mirella narducci 26/07/2017 - 11:23
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è la realtà anche se fa male vedere tanta differenza. molto apprezzata 5 stelle. senza riferimento al partito
enio2 orsuni 26/07/2017 - 10:35
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molto bella bravo
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 26/07/2017 - 08:52
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