Parlare ad ossimori
con due grandissimi occhi mori
che avete spento voi,
accesi da un nero viscido di noia
per non rimanere soli
anche se camminate come tanti cloni.
Sputare veleno e
adottarlo come siero
per leccarvi le mancanze
che diventano ferite o
squarci per cieli distanti.
Desideri mai avverati
lontani dalle stelle
forse ora cominciati
non è ciò che vi compete
guardar nel mio profondo
e provare a rispecchiarvi:
attenti a non cadere
potreste non rialzarvi.
con due grandissimi occhi mori
che avete spento voi,
accesi da un nero viscido di noia
per non rimanere soli
anche se camminate come tanti cloni.
Sputare veleno e
adottarlo come siero
per leccarvi le mancanze
che diventano ferite o
squarci per cieli distanti.
Desideri mai avverati
lontani dalle stelle
forse ora cominciati
non è ciò che vi compete
guardar nel mio profondo
e provare a rispecchiarvi:
attenti a non cadere
potreste non rialzarvi.
Poesia scritta il 10/08/2017 - 12:24
Letta n.1038 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
grazie mille a tutti per avermi letta ed aver lasciato un commento! in effetti sì, c'è un bel senso di rabbia, spero di esserci riuscita a comunicare tutto ciò che avrei voluto! O:- )
Giulia Cacopardo 12/08/2017 - 13:10
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5*
margherita pisano 11/08/2017 - 09:56
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Poesia molto intensa e bella...colma di significati straordinari!
margherita pisano 11/08/2017 - 09:56
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Ci trovo un fondo di rabbia in questa tua poesia, certo bella e densa di significati. Giulio Soro
Giulio Soro 10/08/2017 - 18:30
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ottima
enio2 orsuni 10/08/2017 - 14:50
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