e poi ti ho persa, eri dietro di me.
Ti muovevi con il tuo passo stanco,
cercando appoggi sugli alberi o sugli steccati.
Il sole troneggia alto nel cielo ed è sopra le nostre teste.
Cammini per agguantare un minuto, per agguantare me.
Mi trovi ancora interessante dopo questa condotta?
Hai ancora la sensazione che sono come un animale in calore?
Ci sono greggi di mucche e pecore tutt’intorno ai prati.
Le loro deiezioni mandano un odore aspro e pungente,
guardo la linea dell’orizzonte e vedo una foschia bassa, bianca.
Ti ho lasciata immancabilmente indietro.
Ora il tempo è trascorso, sono quasi in cima.
Mi fermo: guardo la valle giù, di sotto,
è stretta ma poi si allarga nella pianura dove sorge la città più vicina.
Un giorno vorrò abitare in una città così.
Un giorno vorrò che tu stessi con me,
che curassi tu il giardino, facendo spuntare i fiori,
che rassettassi il fieno e curassi degli animali,
che aprissi il tuo cuore a me.
Ma forse corro troppo con la fantasia,
tu sei lontana e io t’ho lasciata indietro,
non ho fatto nulla affinché mi raggiungessi.
Ti ho lasciata indietro.
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un saluto giuliana