RICORDI
quanti ricordi del tempo passato
quante esperienze ormai ho accumulato
tante, da riempirne il recipiente
che noi chiamiamo testa.
Se do uno sguardo indietro, ai tempi belli
son sopaffatto dalla nostalgia
dei giochi praticati in allegria
quando eravamo giovani monelli
ed era sempre festa.
Ho vissuto la guerra e atroci stenti
ho vissuto la fame e la paura
ricordo come una brutta avventura
il cielo scuro pei bombardamenti...
quanti pensieri in testa.
Dopo la guerra la ricostruzione
che cominciava dalla borsa nera
ladri di biciclette, allora c’era
per le strade tanta prostituzione
e tempi di protesta...
Ma tutto quello ormai l’ho già scordato
o meglio, faccio finta di scordarlo
perché forzatamente voglio farlo
e non pensare, quel che è stato è stato...
ed ora cosa resta?
Resta questa falsa democrazia
la quale ci ha affondati in un abisso
dal quale non si torna. È un chiodo fisso?
Non siam capaci di far pulizia
È fiinita la festa!
Voto: | su 7 votanti |
ma, purtroppo, vera
i nostri padri, i nonni, noi stessi abbiamo conosciuto il dopoguerra con la miseria ma la possibilità di vedere la luce in fondo al tunnel
quale futuro oggi per i nostri figli?
Cosa resta Enio?
molto poco oltre la strada verso la povertà di molti, dei più
Una cosa mi ricordo di alcuni parenti che spesso il pane strideva sotto i denti perchè l'impasto di farina era allungato con la sabbia.
ritrovo i tuoi versi e ricorso tutte quelle storie e commosso ti ringrazio per quello che hai fatto come italiano, quando esserlo era molto difficile.