riversate sull’asfalto scaldato dal sole.
Indumenti logori e pellicce d’animali,
appesi agli alberi come decorazioni.
Noi due, solo noi due,
non c’è nessun altro in questa stanza.
Siamo soli e siamo persi,
i nostri corpi vagano in un liquido amniotico.
Ci sono tracce del passaggio di una moltitudine,
si contano a migliaia
e sciamano lungo il viale con le loro divise cachi,
qualcuno intona un coro e gli altri seguono.
Ci siamo vestiti in fretta, fra poco possono venirci a prendere.
Siamo in due e siamo soli.
Le nostre forze sono esili e non riusciremo a opporci,
eppure non abbiamo alternative.
Quello che succede giù in piazza è il prodromo di ciò che verrà.
Non si lasciano lupi solitari nella foresta,
bisogna radunarli in branchi per avere più forza d’urto,
e raggiungere l’obiettivo.
Sei stranamente assente quest’oggi.
Forse senti il presente che si divincola e scappa via.
Forse senti che per noi non ci sono alternative.
Baciami, ancora, adesso.
Si sentono rumori per le scale la tromba enfatizza lo scalpiccio.
Sembrano piccoli ratti che squittiscono,
invece hanno piedi di piombo
e sfonderanno la porta, tra poco.
Voto: | su 2 votanti |
la poesia ha la sua funzione. piaciuta
Giulio
Dove rabbia, paura e passione di susseguono in slide a oltranza