la lettera
Ancor io torno a fremere
su quelle sillabe
che pur riportano
il tuo profumo,
e battono
rigide e plumbee,
qual rito malico,
su quelle sillabe
che pur riportano
il tuo profumo,
e battono
rigide e plumbee,
qual rito malico,
a stabilirmi il termine
del sogno splendido
che fu nell'intimo
il vezzeggiato principe:
come incantesimo ridente ed unico.
Mai più vedrò rifulgere
fiorenti cespiti su chine morbide
e a noi adulti avvolgersi
le forme vergini sorgenti in animo;
Ne' sorbiro' nel brindisi
il divo nettare che, amante fervido,
per te nutrivo, autentico:
per gretto ostacolo
che affetto sbriciola.
Rifittomi nell'iride
per nubi limpide correva fatuo
cantando al raggio eliaco
il mio mirabile poema e, credulo:
-Smorza, dicevo, l'impeto
di questa folgore che brucia assidua
e mi travolge, amandola!.
E sotto i salici sognavo attonito.
È il profumo solito,
è questa lettera che si ripetono
e dentro al petto frugano
scavando aneliti, negati e quallidi.
Dave Giacobs
La lettera. 2017
Poesia scritta il 10/10/2017 - 01:01
Letta n.1040 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
un amore muore un amore nasce guardiamo al futuro. anche se un amore muore non muore l'amore 5*
enio2 orsuni 11/10/2017 - 13:39
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Un'amore finito, a tratti crudele.. ricordarlo è fonte d'oblio..
Dave Giacobs 10/10/2017 - 16:19
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Una lettera da cui si evince desiderio, passione e rimpianto per una relazione che ha lasciato il segno nell'animo. Notevole, un saluto!
Grazia Denaro 10/10/2017 - 09:26
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