Nell'insonnia di una notte,
affacciato alla finestra del mio casolare,
guardavo la aperta campagna,
il mio campo di grano.
Silente muto,
le spighe ondeggiavano come placido mare.
Quasi assopito sognavo l'estremo orizzonte,
con un chiarore di una cortigiana luna,
che affascinava il mio stato d'animo,
al punto che vedevo l'alba
lievemente imporporarsi di mille colori,
una splendida vista per poeti e pittori,
e poi
tanto dal sonno preso,
che ogni fantasia abbandonai.
affacciato alla finestra del mio casolare,
guardavo la aperta campagna,
il mio campo di grano.
Silente muto,
le spighe ondeggiavano come placido mare.
Quasi assopito sognavo l'estremo orizzonte,
con un chiarore di una cortigiana luna,
che affascinava il mio stato d'animo,
al punto che vedevo l'alba
lievemente imporporarsi di mille colori,
una splendida vista per poeti e pittori,
e poi
tanto dal sonno preso,
che ogni fantasia abbandonai.
Poesia scritta il 21/10/2017 - 11:51
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Di notte si dovrebbe dormire almeno... ma quando il sonno non arriva osservare paesaggi così suggestivi e appena sfiorati dalla luna illuminante è davvero una bellissima sensazione!
Una descrizione molto bella...
Una descrizione molto bella...
P.S.P.S. Mi chiedo però come hai fatto a veder così bene le spighe ondeggiare nel pieno della notte.....
Alessia Torres 21/10/2017 - 17:05
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l'insonnia
come la possibilità di inebriarsi di bellezze che ad altri, sono celate
molto bella
come la possibilità di inebriarsi di bellezze che ad altri, sono celate
molto bella
laisa azzurra 21/10/2017 - 15:41
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