Stesso rametto
Era primavera.
Splendevano abbracciate
le due gemme.
A dir che eran cose preziose
la rugiada del mattino
donava
il verde bagnato
dello smeraldo
Era primavera.
Splendevano abbracciate
le due gemme.
A dir che eran cose preziose
la rugiada del mattino
donava
il verde bagnato
dello smeraldo
Improvviso 
fu
maggio
e subito
due foglie
si ritrovarono ricamate
di amore e di futuro.
Vento amico
un bacio  veloce
concedeva 
Era toccarsi appena
per poi complici tornare
a proteggere 
entrambe 
rossi frutti.
Giugno 
giocoso sembrava
ma eppure 
con tanta luce
rubava in allegria
cosicchè loro
di nuove sole
le foglie.
La sorte era
ancora lontana
 e 
pensieri tristi si sa
muoiono nel fiorir
dei gialli girasoli.
Malinconico 
ottobre
senza neppure
chiedere scusa
o permesso.
Ora il giallo
no è più
il grano.
Oggi é giorno qualunque
ma il vento non è amico
una leggera folata
a separarvi per sempre
come se nulla
come se niente
fosse mai stato.
Ma del Vostro 
silenzioso Amore
Vi prometto
saró 
testimone.
Poesia scritta il 06/11/2017 - 16:05Letta n.1231 volte.
                        			
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Commenti
Piaciuta tantissimo, veramente brava. Ciao 

Anna Rossi  
 07/11/2017 - 06:43 --------------------------------------
Un legame indissolubile tra due foglie, il passare da una stagione all'altra, fino all'autunno separatore e la voce finale che dice che del loro legame sarà per sempre testimone. Davvero bella. Giulio Soro  

Giulio Soro  
 06/11/2017 - 18:07 --------------------------------------
  
            
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