Uomo
s'un d'un pianeta passato in prestito
dai padri che vanno a riposo
sospirando i sospiri nel fango,
ed il possesso d'altri siderei
mondi la mente t'opprime ed agita,
e t'armi feroce: e persisti
a combattere contro te stesso;
oh tu che sempre morte ti domina
e la passione batte il tuo spirito:
gelosa furiosa ed ignara
e l'esister ti tende beffardo;
ed, ignorando, la man sacrilega
contro natura guerra determina;
e in stupida incuria, potenti
velenosi prodotti disperde:
fermati, uomo! Rifletti, arrestati
un solo istante: potrai respingere
l'ingenito istinto che affonda
nella culla tua barbara e rozza.
Corri al riparo: difendi il fragile
patto che il Re ti sancì, integro,
di tutto il creato: portento,
d'intelletto e di forza, divino.
Corri, e dall'armi tue tristi spogliati,
l'arte maligna respingi, subito:
distruggi la serpe dell'odio
che il prestigio ti lorda e la vita.
O quando avrai_proprio tu, complice
del logorio_sconvolta l'esile
bilancia del mondo potrai,
per discolpa, quali altri sofismi?
Rifletti, e al Cielo superno volgiti:
all'infinita quiete ch'origine
ti diede e tua tomba ritorna
a Colmar l'avventura stupenda...

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direi...fantastica








