Oh, massiccio fungo di rugginoso ferro
che solingo te ne stai a sfidare il tempo
imprigionato nella banchina di cemento;
mentre silente attendi l’attracco d’un vascello
che porti seco profumi d’oceani lontani,
tristo osservi l’acqua odorosa e immota
costretta tra le protettive braccia del poderoso molo,
sognando di sfidare insieme ad ella
l’onda lunga e brada del mare aperto.
Oh, vecchia bitta
‘si felice m’appari
quando il possente canapo,
cavo d’ormeggio che trasmette
aroma di mari lontani e d’avventura,
cingendoti narra di tempeste,
di delfini e albatros in volo.
Una rugginosa lacrima,
una malinconia di fondo
mi par di percepire
quando il canapo t’abbandona
e adagiato sul ponte di coperta
lasciando con il vascello suo
l’acqua cheta del porto
se ne va a franger l’onda
inseguendo nuove avventure,
nuovi mari da esplorare.
Se sai immaginare,
fantasticando lungo il molo
osservando il mare,
persino un pezzo di ferro,
una rugginosa bitta,
può prender vita
… ovvero, sognare.
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Ciao Giulio
Giancarlo