campane selvagge suonavano in un cielo selvaggio.
Sapevo che, da quel momento in poi,
l’avrei amata fino al giorno in cui sarei morto.
E con i miei baci cacciai via migliaia di lacrime.
Mia Signora dei vari Dolori,
alcuni imploranti, alcuni presi a prestito, alcuni rubati,
alcuni messi in salvo per domani.
In una notte infinita, ornata di stelle argentate,
le campane della cappella rintoccavano e rintoccavano.
Mi ami? Mi ami?
Come io amo te?
Lei mi fu data perché mettessi le cose a posto,
ed io ho ammucchiato tutte le mie doti accanto a lei.
Anche se sembravo inutile e piccolo,
trovai Dio e tutti i suoi diavoli dentro di lei.
Dal mio letto lei cacciò via la bufera.
Un sole di cartone splendeva sopra la sua testa,
tanto lei era piena di luce.
La sua ombra azzannava cappellona e pazza.
Le nostre linee dell’amore si intrecciavano senza speranza.
Le campane della cappella rintoccavano e rintoccavano.
Mi ami? Mi ami?
Come io amo te?
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in esso hai trovato le risposte ai tuoi perchè
in esso hai conosciuto te stesso
tutto quella stupidità che abitava il tuo cuore, è stata spazzata via
hai toccato il punto più profondo di te...e, con lei "signora del Dolore", sei risalito in superficie....
mia personale interpretazione