Il mio limite
Va controcorrente chi
Ha il dono di non avere niente
Controcorrente è il vizio di chi
Cercando si perde
Ma i fiumi a risalirli
Sono vicoli ciechi, si sa
E che è la montagna
A scendere al mare, si sa
Ha il dono di non avere niente
Controcorrente è il vizio di chi
Cercando si perde
Ma i fiumi a risalirli
Sono vicoli ciechi, si sa
E che è la montagna
A scendere al mare, si sa
E allora proviamo
Oltre la foce ad andare
Là dove il blu
Tutto spoglia e niente dà
Là dove i sogni
Stanno sempre di un metro
più in là, oltre gli orizzonti
Proviamo!
Ma io già so che non lo farete
Perché il vostro limite è
Il vostro piede
Il mio è la mia barca
Un asse di rovere
In equilibrio sull’olio
Come la bacchetta
Sulle corde di un violino
La scia è solo un’impronta
Come nota su spartito
La scia misura la distanza
Tra un rumore e la melodia
Poesia scritta il 06/12/2017 - 10:24
Da Ernest Eden
Letta n.965 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
bella e ottima chiusa
enio2 orsuni 07/12/2017 - 11:37
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Grazie, sono veramente onorato delle vostre parole.
E.E.
E.E.
Ernest Eden 07/12/2017 - 09:05
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C'è qualcosa che cattura in questi versi che vanno oltre... un limite che vede oltre quel piede, oltre quella barchetta tra quel filo sottile o scia di una distanza tra un rumore e la melodia che incanta! Bellissima!
margherita pisano 06/12/2017 - 21:22
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Complimenti al tuo limite.
Un scia che stai pur tranquillo
lascia una tua impronta assai
bella e profonda.
Ciao caro.
Maria Cimino 06/12/2017 - 20:46
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