E poi guardandola tutto svaniva
in una pace neurolettica
e i fantasmi che aveva dentro
scappavano dalla luce che emanava
Con occhi del colore del deserto
bagnati da gocce di vetro di asteroidi
non c'era religione in sguardi feroci
fatti d'un tratto pacati
ma riponeva il suo dio
nel palmo di chi stringeva la mano
in una pace neurolettica
e i fantasmi che aveva dentro
scappavano dalla luce che emanava
Con occhi del colore del deserto
bagnati da gocce di vetro di asteroidi
non c'era religione in sguardi feroci
fatti d'un tratto pacati
ma riponeva il suo dio
nel palmo di chi stringeva la mano
Poesia scritta il 06/12/2017 - 22:29
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Commenti
Passaggi interessanti e belli i tuoi Okinawa. Saluti. Luca.
Luca Fiazza 09/12/2017 - 00:42
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