Lo spolveriamo e lucidiamo
tutti i giorni quest'amore
clandestino messo all'angolo
e in ombra dalla cattiva salute
delle nostre vite separate;
sul giornaliero notiziario
c'è sempre lo stesso titolo:
alluso, senza lasciarlo a vedere
pur ci auguriamo di sorprenderci
per qualche nuovo trafiletto
che possa per incanto strabiliarci
ma ahimè tanto non accade
e così con la randagia mente
indietro e avanti andiamo
rassegnati per trovarci sempre
allo stesso punto reclusi.
E intanto il mondo ruota
il tempo incrina e fugge
e noi confinati in quattro mura
affacciati su uno spazio vuoto
che solo aloni di morte emana.
Tanto non ce lo aspettavamo
di certo e or quasi cencio
è questo destino che sfarzoso
volevamo veder sfilare
sulla passerella della vita,
vita bugiarda che dirupa
nelle tenebre e di spalle
appena si lascia guardare
negandoci i suoi rari sorrisi.
Quanto fa ricordo sai, qual risacca
fa quando camminavamo
con doppio orgoglio, mano nella mano
per vie soleggiate e altrui occhi
increduli denunciavano stupore
per vedere a spasso tanto amore:
luce su luce su noi cadeva
gioia nel tuo e nel mio cuore brillava!
Che nesso dimmi c'è tra ora e allora
che subdola legge impera,
quale cieco fato ci piega?
Può solleticarci e farci lieti
ancora qualcosa e l'animo gonfiare
di speranze veritiere, divertirci
di sole e mare, ristorarci
nell'alcova di un sogno vago?
Che ci terrà fuori dal gorgo
di funesti pensieri
che atri ci fioccano intorno?
Tutto è provvisorio: eccetto la morte
che ci fiuta da mattina a sera!
Ma non piangiamo afflosciati e vinti!
Vano non è stato tanto amarci
andiamo avanti, affrontiamo la sorte
appoggiati a una esile speranza
attendiamo con una menzogna
confortevole ancora il sole
che ignorando ogni diverso volere
al risveglio pur albeggia
e prosegue con noi nel suo cammino.
tutti i giorni quest'amore
clandestino messo all'angolo
e in ombra dalla cattiva salute
delle nostre vite separate;
sul giornaliero notiziario
c'è sempre lo stesso titolo:
alluso, senza lasciarlo a vedere
pur ci auguriamo di sorprenderci
per qualche nuovo trafiletto
che possa per incanto strabiliarci
ma ahimè tanto non accade
e così con la randagia mente
indietro e avanti andiamo
rassegnati per trovarci sempre
allo stesso punto reclusi.
E intanto il mondo ruota
il tempo incrina e fugge
e noi confinati in quattro mura
affacciati su uno spazio vuoto
che solo aloni di morte emana.
Tanto non ce lo aspettavamo
di certo e or quasi cencio
è questo destino che sfarzoso
volevamo veder sfilare
sulla passerella della vita,
vita bugiarda che dirupa
nelle tenebre e di spalle
appena si lascia guardare
negandoci i suoi rari sorrisi.
Quanto fa ricordo sai, qual risacca
fa quando camminavamo
con doppio orgoglio, mano nella mano
per vie soleggiate e altrui occhi
increduli denunciavano stupore
per vedere a spasso tanto amore:
luce su luce su noi cadeva
gioia nel tuo e nel mio cuore brillava!
Che nesso dimmi c'è tra ora e allora
che subdola legge impera,
quale cieco fato ci piega?
Può solleticarci e farci lieti
ancora qualcosa e l'animo gonfiare
di speranze veritiere, divertirci
di sole e mare, ristorarci
nell'alcova di un sogno vago?
Che ci terrà fuori dal gorgo
di funesti pensieri
che atri ci fioccano intorno?
Tutto è provvisorio: eccetto la morte
che ci fiuta da mattina a sera!
Ma non piangiamo afflosciati e vinti!
Vano non è stato tanto amarci
andiamo avanti, affrontiamo la sorte
appoggiati a una esile speranza
attendiamo con una menzogna
confortevole ancora il sole
che ignorando ogni diverso volere
al risveglio pur albeggia
e prosegue con noi nel suo cammino.
Poesia scritta il 08/12/2017 - 09:41
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Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Angelo è bellissima questa tua poesia
un amore questo tuo che non morirà mai
Complimenti
Maria Cimino 08/12/2017 - 18:59
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