Canterò la mia armonia e ognuno
la sentirà dai monti fino al mare.
Pensare al domani,
è davvero una bella considerazione.
Che cosa ci riserva, non lo voglio sapere,
perché l’attesa
sarà la mia geniale invenzione.
Colorerò il domani
con il rosso fuoco della vita,
così potrà scaldare la mia attesa
da tempo congelata.
Col giallo, abbaglierò
la cattiveria della gente,
annullerò la miseria e ciò
che è fatto di tutto,
e condito del poco, del niente.
Il celeste lo userò per il contorno
del mio piatto già imbandito,
quello che sa di infinito
e che nessuno ha mai contaminato.
Domani di certo il sole nascerà
e mi farà sbalordire
con le sue meravigliose novità.
Ci sarà a farmi compagnia
l’aria mattutina,
il vento libertino,
il fiume canterino,
il mare chiacchierone,
persino la volta d’arcobaleno colorata.
Il creato è già tutto pronto lì,
per regalarmi, domani,
una melodia infinita
cantata anche dai piccolissimi colibrì.
(L'immagine allegata è un acquerello dello stesso autore)
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