LO CHIAMANO CECÈ
facili costumi, non è un'imbroglione;
da ogni cosa che lo costringono, con una
serie di stratagemma riesce a riprendere
forza e coraggio; non si è mai avvertito
come avaro, la generosità la vive a cuor
sincero.
Un poco azzimato
damerino nei suoi discorsi compare,
come una commedia … in un atto unico
così si esprime; le sue battute sembrano
che non hanno mai calore, c’è sempre la
sua spudorata allegria e i suoi traffici
di appaltatore.
In maniera
comica solitamente lui come una
commedia narra, non lo vuole quel
secco su gli alberi di ulivo e li affronta;
si lascia cadere … in quella tentazione,
l’incontra sempre nella sua vita con
tanta emozione.
Per lui l'ulivo è bello
sommamente e ricco di contrasti,
rami contorti con foglie gentil aguzzi;
per la loro natura è molto speranzoso,
la strategia del valoroso; lontana è la
campagna per la cura, se li abbandona
quella realtà gli diventa amara.
È avanti con gli anni
ed’è ancora arzillo, lo chiamano Cecè
come suo nomignolo; vive da solo ora è in
cielo sua moglie, quattro sono le sue figlie!
Nello sfondo sociale su cui lui sempre vive,
si sviluppano situazioni ambigue e poco
chiare.
Non è difficile pensar
di investire in una nuova direzione,
vuole riprendersi per andare avanti su
qualche nuova relazione; la storicità che in
amor vuol vivere mette all’angolo se c’è
giudizio, quel desiderio è un bisogno
non un vizio.
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