Ribolle nel meriggio
il sol
al grazioso arpeggio
di un usignuol.
Sulle pendici
da lontano
nivei ruscelli
gorgogliano
di verde tingendo
gli ultimi pigri
e pallidi acervi
del tempo che fu.
Oh Primavera,
suadente messaggera,
dai rinnovata speranza
e dissolvi ogni malacreanza!
Ravviva i colori
sui tanti fiori,
acché suonino
leggiadre arie
e rallegrino i monti
addolcendone i contorni.
Possa tu dunque,
col sorriso,
riscattar
il greve e indeciso
ruminar
in letarghi
che l’incanto di una vita
posson annebbiar.
il sol
al grazioso arpeggio
di un usignuol.
Sulle pendici
da lontano
nivei ruscelli
gorgogliano
di verde tingendo
gli ultimi pigri
e pallidi acervi
del tempo che fu.
Oh Primavera,
suadente messaggera,
dai rinnovata speranza
e dissolvi ogni malacreanza!
Ravviva i colori
sui tanti fiori,
acché suonino
leggiadre arie
e rallegrino i monti
addolcendone i contorni.
Possa tu dunque,
col sorriso,
riscattar
il greve e indeciso
ruminar
in letarghi
che l’incanto di una vita
posson annebbiar.
Poesia scritta il 13/03/2018 - 23:13
Letta n.919 volte.
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Commenti
bella
Francesco Cau 14/03/2018 - 16:14
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