In questo percorso di grandi avventure?
Una carezza sul viso o una tristezza infinita
Mi cruccio da sempre su domande future.
Come la luna: né lieto né truce
Non mostro a nessuno il buio che ho dietro
Solo il mio volto investito dalla luce
A gente distratta e dal cuore di vetro.
Son solo dunque, nel limbo intrappolato?
Una sagoma mi guarda, mi stringe, mi abbraccia
Sento addosso il suo occhio accigliato
Mi legge dentro, non mi guarda in faccia.
Cuore di tenebra dal tocco gentile
Scacci la paura, il tremore, il brutto pensiero
Tu che doni sollievo come pioggia d’aprile
Porta nel mio vagare almeno un sentiero.
Lontano da tutte le facce senza volti
Non prometti piaceri e vuote primizie
Moira bendata che tira le sorti
Bilancia imparziale di torti e ingiustizie.
Appeso alla vita sul filo di un rasoio
Cane fedele, ti seguo nell’oscurità
Traccia la mia vita come penna su un foglio
Dolce torpore, non penso più a ciò che verrà.
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