Salgo a ritroso
la scala del tempo
e nei campi ritrovo
un infanzia felice.
Seguendo il sentiero
tra i colli,
sotto il sole d'estate,
la rivedo là,seduta,
all'ombra di un gelso.
Mi raccontava di falene
d'oriente e di bacchi
da seta filati con arte;
di panni infiniti lavati
con la cenere al ruscello
dopo la scuola,
stesi al vento con le bianche lenzuola;
di bambini e animali accuditi,
rossi gerani
e di una selvatica rosa nell'aiuola.
La vedo al tramonto
con le sue mani stanche,
il sorriso negl'occhi
e i suoi capelli d'argento...
Mi conduce ancora
dentro quel suo mondo antico
e sacrificato,
ma permeato di una luce
soffusa color giallo frumento...
uno scrigno fatato
chiuso e aperto sul passato
la scala del tempo
e nei campi ritrovo
un infanzia felice.
Seguendo il sentiero
tra i colli,
sotto il sole d'estate,
la rivedo là,seduta,
all'ombra di un gelso.
Mi raccontava di falene
d'oriente e di bacchi
da seta filati con arte;
di panni infiniti lavati
con la cenere al ruscello
dopo la scuola,
stesi al vento con le bianche lenzuola;
di bambini e animali accuditi,
rossi gerani
e di una selvatica rosa nell'aiuola.
La vedo al tramonto
con le sue mani stanche,
il sorriso negl'occhi
e i suoi capelli d'argento...
Mi conduce ancora
dentro quel suo mondo antico
e sacrificato,
ma permeato di una luce
soffusa color giallo frumento...
uno scrigno fatato
chiuso e aperto sul passato

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