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Chitarre scordate

Quanto sterili sono i falsi e i bugiardi!
Tutti uguali: simili a miseri e fradici pezzi
di legno senza suoni,
chitarre disarmoniche e sguaiate.
Io che mi delizio a sentire dolci canti
ed esulto all'ascolto del nobile scacquettio
dell'acqua pura che rischiara i ruscelli.
Io che ascolto l'eco che rimbomba
nelle valli e per i monti.
Io che mi rallegro a sentire il gaio scampanellio
delle immacolate campanelle nei verdi campi.
Io che amo tutto ciò che mi suona negli occhi
e mi fa vibrare le mani e mi echeggia nell'anima.
Io...che mi suonano gli occhi
se vedo svolazzare l'ape che amoreggia col fiore.
Io che aiuto il vento a spazzare via le nubi.
Io che lucido e intono le mie corde e
solo per il gusto di sentirmi suonare dentro;
come posso difendermi da ciò che non mi somiglia!
Quanto sterili sanno essere i falsi e i bugiardi!
Banali pezzi di legno,
strumenti senza vita,
chitarre scordate senza suoni...



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Poesia scritta il 09/04/2018 - 17:43
Da Giovanna Balsamo
Letta n.1023 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


molto bella

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 10/04/2018 - 19:22

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Condivido brava Giovanna

Salvatore Rastelli 10/04/2018 - 17:25

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Hai ben reso l'idea...
Brava!

Grazia Giuliani 10/04/2018 - 13:34

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