ed io
continuo a camminare, non sono pronto a fermarmi, e
aspetterò
ancora prima d’interrompere questo viaggio iniziato per caso
in silenzio,
e che tutt’ora prosegue, ora in discesa ora in salita, sempre a piedi,
ascoltando solo
il rumore di passi, i miei e i tuoi, così cadenzati ed in armonico accordo da parere
i battiti di un cuore,
di uno solo, non di due distanti nello spazio e nel tempo scandito da un orologio
che non è il mio, che è fermo
non perché mi sia scordato la carica, ma perché non l’ho più voluto caricare
dal giorno in cui
ho capito che uno sguardo al cielo mi bastava. E se qualcuno dicesse che
ha scoperto
il modo per ignorare del tutto la voce dell’anima, e pure mi giurasse
che esiste
un sistema per non sentirla più, non gli presterei attenzione,
anche
se mi converrebbe, perché assieme a quella voce perderei
il tuo
respiro su di me
La scelta del titolo risiede nel fatto che all’interno di questo testo ve n’è nascosto un altro, a righe alternate. Non sono stato capace di rendere graficamente più evidente la cosa. Il secondo testo è: ed io/aspetterò/in silenzio/ascoltando solo/i battiti di un cuore/che non è il mio, che è fermo/ ecc ecc
Voto: | su 2 votanti |
Apprezzatissima tessitura poetica!
questa è arte
ma la vera bellezza di questa tua sta nel suo senso più profondo...
compreso, condiviso
Caro Roberto, questa tua matrioska è poesia nella poesia, un innesto stupendo, come tra due qualità di fiori...