Fosse un deliquio perenne
A consumarmi la carne e l’anima impura
Non ne avrei timore
A consumarmi la carne e l’anima impura
Non ne avrei timore
Ciò di cui temo in modo atavico
È da ricercare nell’ancipite
Delle mie nude finzioni.
Umano nella debolezza
Umano nell’inganno
Umano
Nel mio utopistico ricompormi
O nell’infrangermi contro un Dio vuoto.
Ho bisogno dell’assenza delle cose
Dell’inversione degli attimi
E di cancellare le geometrie
Del mio pensiero epistèmico
Poesia scritta il 25/05/2018 - 23:13
Da Mirko Faes
Letta n.989 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
E' una lirica con un forte afflato e speculazione filosofici. Una tensione profonda e atavica, è vero: quella di noi comuni mortali.
Gianfranco Cassia 26/05/2018 - 05:35
--------------------------------------
MIRKO....Se vuoi liberarti della doppiezza,devi avere un solo credo. Scarnificare la carne non basta per avere un cuore puro, l'uomo ha bisogno di perdere ogni cosa per poi apprezzarne il valore.Una poesia molto intensa che fa pensare.
Notte
Notte
mirella narducci 26/05/2018 - 00:40
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.