Il lume
forte, irruente ...
la pioggia scroscia,
di fredde frecce
il moto tacito trafigge
delle nude mani
in tremito,
che del mio cuore
gli intimi sussulti
svela:
triste solitudine
nella penombra
d'una via
che ondeggia, ubriaca,
sotto l'oscillante lume
frustato dal libeccio.
Incalza il brivido
e percuote indomito
l'anima mia dolente,
la cui stridula voce
da gli occhi sprizza,
mista a lacrime
scendenti nella tenebra..
.. la mente,
sviluppando coi tentacoli
d'un disperato tedio
che impassibile
la gola strozza,
lento inesorabile
com'un vapor letifero.
Si strazia
il petto
ripensando
all'ultimo atto
del nostro amore:
quel terribile
...... arrivederci....
duro e carezzevole,
spergiuri inconsci,
e sterile!
E ritorni,ricordo
qual fuliggine
dal cielo;
e più ti scaccio,
più ti vendichi:
eterno, a soffocarmi
nella subdola
spirale
del tuo incubo.
Lento
s'annebbia
il rumor della pioggia,
torbido e molle,
all'ondular
de' liquidi sprazzi
che il tempestoso
viale illuminano
e, come spettri, gli alberi.
Attratto
dal ridente gorgo,
subito il vascello
abbandono dell'effimera
esistenza:
e m'affossa
l'onda e m'eleva..
ed annaspo
nel torbido fondale
e ancora emergo
per il liquido torpore:
in quelle
vaste latitudini
sperdute ed infinite,
dove l'incubo
m'accarezza, annientandomi.
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