sopra la brace
i fagioli a cuocere
nella pignatta,
mentre la massaia
la lasagna fresca
intenta è a impastare
per preparar il succulento
piatto di ‘sagne e fagioli’
tipico dei paesi d’Abruzzo
Nella seggiola seduta
la nonnina dondola
mentre all’uncinetto
realizza il colletto
per la veste della festa
già dalla mamma cucita
per la sua dolce figlioletta
a risparmiar due soldi
per le scarpe poter comprar.
Vicino il tramonto
triste, in riva al mare,
si reca la bella mugnaia.
Fisso lo sguardo all’orizzonte,
il suo vecchio amore
spera di veder ritornare.
In vita la speme
la tiene
che un giorno
il suo giovin ‘fringuello’
mai scordato,
a lei voglia tornar.
Occhi languidi
di lacrime colmi
per il pianto gonfi
catturano il pavido
e pure l’impavido,
ma su nessuno si posano!
Del suo antico amor
è il suo cuor!
Su un ciliegio
bianche colombe
ramoscelli intrecciano
per allestir il nido ai piccini
mentre i versi "ti ti ce, ti ti ce"
le cinciallegre intonano
a compagnia tener
alla bella pulzella
e il suo cuor a rallegrar.
La bella lavandaia
nel tinozzo davanti casa
i lenzuoli mette a mollo,
coprendoli con la cenere
del camino, perché siano
pronti per il bucato al mattino.
Di un bianco splendente
e di pulito odorosi
li stende poi al sole.
All’ovile le pecore
il fattore riporta,
i cavalli nella stalla,
nel pollaio le galline.
Prepara poi il pastone
per rifocillare i maiali,
spala il fieno per i cavalli,
il grano per i volatili.
Infin rientra
al suo accogliente casolare
a al suo meritato, sospirato
gustoso pasto genuino,
il piatto di minestra
fatto con gli ortaggi
del suo orto e la farina
del suo grano.
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