Nacque una stella una notte d’inverno,
in mezzo a una pece che sembrava l’inferno,
punse quel velo come un ago d’argento,
passa una nuvola librata nel vento.
in mezzo a una pece che sembrava l’inferno,
punse quel velo come un ago d’argento,
passa una nuvola librata nel vento.
La luna dormiva nel suo candido letto,
lasciava una scia, storie di getto,
nei sogni nebbiosi di stanchi fanciulli
che sotto le ciglia trovavan trastulli.
Un cane abbaiava in fondo alla via,
quando d’incanto un anima pia,
ridiede silenzio alla notte stellata,
donando carezze di lunga durata.
Se un angelo o un uomo nessuno lo sa,
ma sotto la notte della grigia città,
un Bracco felice correndo pei prati,
lasciava la foto di tempi beati.
Poesia scritta il 02/11/2018 - 22:41
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Commenti
Immagini stupende e suggestive accompagnate da rime che donano ai versi il senso di un canto solitario.
ALFONSO BORDONARO 04/11/2018 - 23:43
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Immagini stupende e suggestive accompagnate da rime che donano ai versi il senso di un canto solitario.
ALFONSO BORDONARO 04/11/2018 - 23:43
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Immagini stupende e suggestive accompagnate da rime che donano ai versi il senso di un canto solitario.
ALFONSO BORDONARO 04/11/2018 - 23:43
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