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Tan mar fustes

Così ti vidi.
Nella luce confusa,
offuscata.
Nella tenebra nera o nel sole più accecante,
eri tu:
io ti vidi.
Sempre ti vidi –
Back before dew was shed.
Così, sì, ti vidi:
dandomi le spalle, da me fuggendo –
nella tenebra più nera stavi tu:
non ebbi dubbi, e ti vidi.
Tan mar fustes.
E se le ombre fossero luci tra loro?


Amore mio,


amore che ho la disgrazia di sentire;
amore che, per ventura, non disgrazia,
mi rende più viva mentre lo sento.
Finché non ti sento non mi tremano le dita …
Perché il tuo cuore nessun gusto lo cambierà mai,
per questo ti vidi e non ebbi dubbi che eri tu.
Il tuo cuore non cambierà mai né gusto né forma,
così io sempre lo conoscerò.
Il tuo cuore è una di quelle cose confortanti che non mutano mai, che sempre sono riconoscibili,
familiari,
abituali,
solite,
concrete
e poi dolci
e tenere.
Una di quelle cose è il tuo cuore.
Una di quelle poche cose che non tradisce perché non m’appartiene.




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Poesia scritta il 08/11/2013 - 08:40
Da Valentina Corbani
Letta n.1336 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Sensazione insolita, mi ha catturato,mi sono quasi persa,poi mi ha catturato ancora e mi è piaciuto.Brava!

Claretta Frau 09/11/2013 - 14:57

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